Una volta fatto il sito, tanti se lo dimenticano. È fatto. Ma non è proprio così. Ci sono diversi motivi per tenerlo aggiornato, almeno ogni sei mesi.
Si deve pensare all’aggiornamento strutturale (se è una piattaforma come WordPress o Prestashop, ma anche se è un customizzato), altrimenti arriva il giorno che al posto del sito trovi una bella pagina bianca con un errore 503 o simili, perché piattaforma e plugin e versione del PHP magari non si interfacciano più correttamente. L’aggiornamento serve anche ad impedire che qualche malintenzionato se ne impossessi o vi si introduca, un’operazione di sicurezza indispensabile.
Si deve pensare all’aggiornamento anche perché cambiano le leggi che regolano il web, la Privacy, i Cookies, l’Accessibilità. Tutto questo richiede aggiornamento.
Perché aggiornare i siti spesso?
Ci è capitato giusto il mese scorso. Una ditta che ha un e-commerce (realizzato con Prestashop) e che vende una trentina di prodotti al mese, improvvisamente si trova con una pagina bianca e due righe di “Fatal Error” in inglese come unico contenuto. Ci chiama, lo analizziamo. E scopriamo che non ha mai aggiornato la versione di Prestashop dalla pubblicazione, ha ancora una 5.6 (attualmente siamo fra la 7 e la 8). Il provider che ospita il sito ha avvisato che stava per cancellare tutte le versioni di PHP precedenti la 7.3 ma loro non hanno recepito cosa volesse dire. Voleva dire che la struttura ospitante si aggiornava, e non sarebbe più stata compatibile con la vecchia versione di Prestashop.
Aggiorniamo l’auto, la nostra estetica, la casa dove abitiamo.
E il nostro sito?
L’aggiornamento tecnico può essere il momento di definirlo meglio, di migliorarne i contenuti.
Abbiamo trovato una soluzione temporanea per il vecchio Prestashop, ma il cliente si è dovuto rendere conto di una triste realtà: l’aggiornamento, adesso, avrà un costo veramente notevole. Perché una versione così vecchia di Prestashop non può esportare facilmente i dati verso un sito nuovo, e per non perdere i dati (storico ordini, anagrafiche clienti, ecc) avrà un costo veramente notevole, che avrebbe potuto essere evitato tenendo aggiornata la versione del CMS, anche solo ogni due anni.
Cosa aggiorniamo quando aggiorniamo un sito?
Controlliamo che il tuo sito sia a norma
Negli ultimi anni i siti sono andati verso una normativa obbligatoria che li mette a rischio quando non vengono rispettate le regole.
Al momento le regole riguardano la GDPR (Privacy Policy) e le norme sui Cookies.
Le pagine relative alla Privacy e ai Cookies dovrebbero essere fatti da web-master e Titolare Privacy del sito, perché la correttezza è il risultato di una profonda analisi dei dati raccolti, e dei servizi erogati sul sito.
A partire dal 2025 i siti dovranno essere messi a norma anche relativamente alla cosiddetta Accessibilità. Cioè un insieme di caratteristiche che rendono il sito navigabile anche dai device con facilitazioni per disabili, come ipovedenti o non-udenti e via discorrendo. Questo è tutto un nuovo capitolo che vi spiegheremo volentieri a voce.